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L'arte di concentrarsi

Silvio Gulizia
Silvio Gulizia
3 minuti
L'arte di concentrarsi

Indipendentemente dall’attività a cui ci dedichiamo, ci sono tre fattori che determinano se avremo successo o meno: l’attenzione, l’energia, e il tempo che gli dedichiamo. Il minimo comun denominatore di questi tre fattori è la concentrazione, perché la capacità di concentrarci determina quanto bene riusciamo a riflettere su ciò che ci sta a cuore, quanta energia ci mettiamo e quanto tempo ci spendiamo. Per migliorare i nostri risultati, nella vita come nel lavoro, occorre quindi partire da qui.

Attenzione

Il problema più grosso della nostra vita è che siamo bombardati da stimoli. Più o meno fittizi. Per questo quando scrivo metto tutti i miei dispositivi in modalità non disturbare e se non sono solo accendo la musica. In questo caso, uso la colonna sonora di un giochino per iPhone, Monument Valley. Priva di parole, e scientificamente costruita per continuare a farci giocare — come le musiche di tutti i giochi. Questi sono gli accorgimenti che utilizzo per tenere la mia attenzione su quello che voglio scrivere. L’attenzione è infatti un processo cognitivo della nostra mente che ci permette di ignorare gli stimoli superflui, quelli che nulla hanno a che fare con ciò a cui ci stiamo dedicando. La concentrazione di attenzione nel nostro cervello determina la nostra capacità di dare seguito alle nostre intenzioni.

Energia

L’energia è la misura di quanto siamo in grado di agire e portare a termine un compito. Indipendentemente dalla nostra capacità di risolverlo. La concentrazione di energia nel nostro corpo determina quante possibilità abbiamo di raggiungere il nostro obiettivo. Motivo per cui è sempre meglio affrontare le attività più impegnative, sia dal punto di vista mentale che fisico, quando il livello di energia nel nostro corpo è più alto. Vale a dire, all’inizio: di primo mattino, di lunedì o sabato mattina a seconda che si tratti di lavoro od hobby, come primo task di un progetto… La nostra capacità di concentrare l’energia dipende dalla nostra abilità di riconoscere l’essenziale, che è uno dei punti chiave del minimalismo esistenziale.

Quando cammini, cammina. Quando mangi, mangia. – Proverbio Zen.

Una cosa che ho imparato, per esempio, è scrivere quando scrivo. Evitando di compiere ricerche o aggiungere link. Appunto tutto quello che mi viene in mente, e ci torno sù dopo.

Tempo

Il tempo è complicato da definire, ma è in sostanza quella dimensione che ci consente di riconoscere il trascorrere degli eventi, stabilendo cosa sia passato (rimpianto o ricordo), presente e futuro (possibilità). La concentrazione di tempo è invece molto semplice da comprendere, e corrisponde da un lato alla nostra capacità di vivere il qui e ora, e dall’altro alla nostra abilità di stimare quanto tempo sia necessario per la riuscita di un’attività. Quest’ultima in particolare è un difetto dell’essere umano, e ognuno di noi deve trovare la propria costante di correzione (nel mio caso, è il 50%).

Deep work

Il matematico Cal Newport sostiene che ognuno di noi abbia diversi livelli di concentrazione, e solo in uno di questi sia possibile a fare differenza. Egli lo chiama deep work, letteralmente lavoro profondo. In questo stato, parzialmente simile a quello che lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi ha chiamato flow, raggiungiamo la massima capacità di concentrarci senza distrarci su un‘attività cognitiva particolarmente complessa. Per Newport, la capacità di concentrazione è una competenza che consente di gestire velocemente informazioni complesse e ci porta a ottenere ottimi risultati in breve tempo.

La tecnica pomodoro sviluppata da Francesco Cirillo mi ha aiutato molto a sviluppare questa attitudine, al punto che oggi riesco a sostenere lunghe sessioni di deep working anche senza impostare un timer.

Gli strumenti per coltivare la concentrazione

Purtroppo, molti di noi hanno perso questa capacità che è propria dell’essere umano, troppo distratti dagli stimoli esterni per concentrarsi su quello che vogliono davvero realizzare. Troppo distratti da email, social network, TV, telefono, amici e colleghi per concentrarsi su quello che è importante per loro.

Preservare e coltivare la nostra capacità di concentrazione è il fine ultimo della sfida di vivere intenzionalmente. Sulla base della mia esperienza, trovo che meditazione, decluttering, e minimalismo siano gli strumenti più utili per sviluppare questa capacità di deep working così necessaria per fare la differenza nella vita come nel lavoro.

Silvio Gulizia Twitter

Apprendista Jedi. Life hacker. Scrittore.